Da giugno antica masseria a Noto diventa resort con 16 suite
Aprirà i battenti a giugno
il Resort Casal di Noto, primo risultato di un progetto ambizioso,
sviluppato da un gruppo internazionale di creativi appassionati della
Sicilia. Muovendo dal salvataggio di un casale storico vicino a Noto
infatti si punta rivitalizzare la storia sociale, economica e culturale
di questo monumento, e contribuire allo sviluppo culturale e turistico
della regione sud-orientale della Sicilia. La strategia è quella di
trasformare il casale in un modello di ospitalità culturale, creando un
moderno caravanserraglio dove l’ospitalità interagisce con attività
educative, ludiche, artigianali ed agricole, radicate nella sua storia.
A spiegare il progetto del Casal di Noto e il recupero dell’antica masseria fortificata nel rispetto dell'architettura e dei materiali originali, è l’architetto Roberto Brambilla, che ha lo studio a Tribeca a New York, dove si è trasferito negli anni ’70, in un’intervista al sito www.americaoggi.info.
Tutto inizia nel 2005 quando Brambilla rileva con altri 4 soci un casale abbandonato nella valle di Noto, con l'intenzione di creare un centro polivalente, investendo un milione e mezzo di euro. “Soldi finiti presto – racconta - perché il lavoro di ristrutturazione comportava interventi impegnativi come il rafforzamento delle fondamenta (l'edificio era compromesso da crepe strutturali), il rifacimento di tetti e pavimenti, il recupero di dettagli importanti, spariti negli anni nel corso di ruberie. Nel 2009 finalmente esce un bando per la creazione di piccole strutture alberghiere e finalmente nel 2012 apprendiamo di essere stati inclusi nei finanziamenti, l'anno dopo figuriamo tra i finalisti. I soldi che ci verranno destinati ci rendiamo conto che non saranno sufficienti, allora ci rivolgiamo alle banche e con molta difficoltà, per via del ‘credit crunch', otteniamo un prestito".
Oggi le suite dell'hotel sono finalmente completate e le prenotazioni sono aperte sul sito www.casaldinoto.com. Gli ospiti troveranno 16 mini-loft arredati con uno stile essenziale, dotati di ogni comfort, affacciati sulla corte centrale, detta Piazza Baronale. Il progetto però non si esaurisce con la zona alberghiera. “Ora il nostro impegno principale - spiega Brambilla - consiste nel portare a termine la seconda parte del progetto con la realizzazione della scuola gastronomica, sotto il segno dello slow food, del villaggio per gli artisti, con il Parco d'arte, del museo del vino e il campus universitario”.
www.casaldinoto.com
A spiegare il progetto del Casal di Noto e il recupero dell’antica masseria fortificata nel rispetto dell'architettura e dei materiali originali, è l’architetto Roberto Brambilla, che ha lo studio a Tribeca a New York, dove si è trasferito negli anni ’70, in un’intervista al sito www.americaoggi.info.
Tutto inizia nel 2005 quando Brambilla rileva con altri 4 soci un casale abbandonato nella valle di Noto, con l'intenzione di creare un centro polivalente, investendo un milione e mezzo di euro. “Soldi finiti presto – racconta - perché il lavoro di ristrutturazione comportava interventi impegnativi come il rafforzamento delle fondamenta (l'edificio era compromesso da crepe strutturali), il rifacimento di tetti e pavimenti, il recupero di dettagli importanti, spariti negli anni nel corso di ruberie. Nel 2009 finalmente esce un bando per la creazione di piccole strutture alberghiere e finalmente nel 2012 apprendiamo di essere stati inclusi nei finanziamenti, l'anno dopo figuriamo tra i finalisti. I soldi che ci verranno destinati ci rendiamo conto che non saranno sufficienti, allora ci rivolgiamo alle banche e con molta difficoltà, per via del ‘credit crunch', otteniamo un prestito".
Oggi le suite dell'hotel sono finalmente completate e le prenotazioni sono aperte sul sito www.casaldinoto.com. Gli ospiti troveranno 16 mini-loft arredati con uno stile essenziale, dotati di ogni comfort, affacciati sulla corte centrale, detta Piazza Baronale. Il progetto però non si esaurisce con la zona alberghiera. “Ora il nostro impegno principale - spiega Brambilla - consiste nel portare a termine la seconda parte del progetto con la realizzazione della scuola gastronomica, sotto il segno dello slow food, del villaggio per gli artisti, con il Parco d'arte, del museo del vino e il campus universitario”.
www.casaldinoto.com
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