Palermo mette sotto una teca i mosaici di epoca romana di piazzetta Sett'angeli
Ora saranno fruibili da
tutti i mosaici dell'area archeologica di piazzetta Sett'Angeli, alle
spalle della Cattedrale a Palermo. Sono infatti terminati i lavori di
recupero delle tessere, seguiti dal centro regionale del Restauro che ha
fatto suo un vecchio progetto della Soprintendenza ai Beni culturali
che riguardava proprio i ritrovamenti databili alla fine del I-II secolo
dopo Cristo. E così gli antichi tasselli che facevano parte della
pavimentazione di un'abitazione d'epoca romana, possono essere ammirati
da cittadini e turisti.
L'area è stata inaugurata con la presentazione delle tessere di pasta vitrea bianche, nere, gialle, rosse, verdi, blu e arancio, che formano le decorazioni dei mosaici. Decorazioni, dalle forme geometriche e ottagonali che rappresentano anche disegni a forma di onde, pesci e trecce.
I mosaici sono stati rinvenuti in piazzetta Sett'Angeli nel corso dei lavori di posa della rete idrica. Risalente all'epoca romana, l'area archeologica si aggiunge e arricchisce il circuito arabo normanno del Cassaro Alto.
"Un'altra dimostrazione che 'insieme si può' - ha sottolineato il sindaco Leoluca Orlando - e un'altra occasione per continuare ad abbellire il circuito Arabo-Normanno, portando alla luce e rendendo fruibili questi significativi reperti risalenti ad un'epoca antecedente”.
L'area è stata inaugurata con la presentazione delle tessere di pasta vitrea bianche, nere, gialle, rosse, verdi, blu e arancio, che formano le decorazioni dei mosaici. Decorazioni, dalle forme geometriche e ottagonali che rappresentano anche disegni a forma di onde, pesci e trecce.
I mosaici sono stati rinvenuti in piazzetta Sett'Angeli nel corso dei lavori di posa della rete idrica. Risalente all'epoca romana, l'area archeologica si aggiunge e arricchisce il circuito arabo normanno del Cassaro Alto.
"Un'altra dimostrazione che 'insieme si può' - ha sottolineato il sindaco Leoluca Orlando - e un'altra occasione per continuare ad abbellire il circuito Arabo-Normanno, portando alla luce e rendendo fruibili questi significativi reperti risalenti ad un'epoca antecedente”.
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