Un itinerario tra castelli e fortezze su orme di Federico II
La Fondazione Federico II ha
presentato una nuova offerta turistico-culturale, un itinerario con 22
siti siciliani sulle orme dell’imperatore normanno per proporre che
partirà da Castelvetrano il 25 novembre e arriverà in questa prima fase a
Cefalù il 16 dicembre.
In collaborazione con l'assessorato regionale al turismo, è stata creata una rete di comuni, da Palermo a Catania, da Messina a Montalbano Elicona.
"Coinvolgeremo le scuole, le comunità e gli studiosi", ha sottolineato Francesco Forgione, direttore della Fondazione, che ha illustrato il carattere culturale dell'iniziativa già presentata alla Bit di Londra e di Milano. L'obiettivo è di recuperare la memoria ma anche la fruibilità di molti siti rimasti a lungo chiusi come il castello di Scaletta Zanclea, vicino a Messina.
Durante il suo regno siciliano, Federico II, oltre a una visione illuminata e multiculturale, si impegnò in varie campagne militari per la completa conquista della Sicilia. E per questo fece costruire castelli e fortezze per il controllo del territorio. Il programma architettonico federiciano ha creato in Sicilia una vera e propria catena di castelli che ora sono stati inseriti nella rete chiamata ‘Sulle orme di Federico II’.
L'iniziativa è stata accolta con interesse dai sindaci e dagli amministratori dei comuni interessati, alcuni dei quali hanno sottolineato l'importanza di un'offerta culturale destinata a stimolare anche il mercato turistico siciliano.
"Si è voluto mettere in rete i comuni che mantengono importanti testimonianze sull'architettura federiciana - ha detto Giovanni Ardizzone, presidente dell'Ars - Sono luoghi, ha detto, spesso poco conosciuti di un regno che ‘rese possibile l’incontro, a corte, tra la cultura greca, latina, araba ed ebraica’. Da alcuni anni ormai - ha aggiunto - si è messo in moto il percorso federiciano e constatiamo, quasi quotidianamente, come e quanto siano gli stessi comuni a chiedere di essere coinvolti. Questo è un esempio virtuoso di come si possa e si debba fare rete con pochissimi investimenti".
Secondo Anthony Barbagallo, assessore regionale al Turismo, il percorso culturale proposto rientra in una più ampia politica di promozione culturale e turistica. "Lo scorso anno - ha detto - abbiamo presentato questa iniziativa alla Bit di Milano e di Berlino e ci siamo resi conto di quanto interesse ci sia da parte degli stranieri ma anche più semplicemente dei turisti italiani".
In collaborazione con l'assessorato regionale al turismo, è stata creata una rete di comuni, da Palermo a Catania, da Messina a Montalbano Elicona.
"Coinvolgeremo le scuole, le comunità e gli studiosi", ha sottolineato Francesco Forgione, direttore della Fondazione, che ha illustrato il carattere culturale dell'iniziativa già presentata alla Bit di Londra e di Milano. L'obiettivo è di recuperare la memoria ma anche la fruibilità di molti siti rimasti a lungo chiusi come il castello di Scaletta Zanclea, vicino a Messina.
Durante il suo regno siciliano, Federico II, oltre a una visione illuminata e multiculturale, si impegnò in varie campagne militari per la completa conquista della Sicilia. E per questo fece costruire castelli e fortezze per il controllo del territorio. Il programma architettonico federiciano ha creato in Sicilia una vera e propria catena di castelli che ora sono stati inseriti nella rete chiamata ‘Sulle orme di Federico II’.
L'iniziativa è stata accolta con interesse dai sindaci e dagli amministratori dei comuni interessati, alcuni dei quali hanno sottolineato l'importanza di un'offerta culturale destinata a stimolare anche il mercato turistico siciliano.
"Si è voluto mettere in rete i comuni che mantengono importanti testimonianze sull'architettura federiciana - ha detto Giovanni Ardizzone, presidente dell'Ars - Sono luoghi, ha detto, spesso poco conosciuti di un regno che ‘rese possibile l’incontro, a corte, tra la cultura greca, latina, araba ed ebraica’. Da alcuni anni ormai - ha aggiunto - si è messo in moto il percorso federiciano e constatiamo, quasi quotidianamente, come e quanto siano gli stessi comuni a chiedere di essere coinvolti. Questo è un esempio virtuoso di come si possa e si debba fare rete con pochissimi investimenti".
Secondo Anthony Barbagallo, assessore regionale al Turismo, il percorso culturale proposto rientra in una più ampia politica di promozione culturale e turistica. "Lo scorso anno - ha detto - abbiamo presentato questa iniziativa alla Bit di Milano e di Berlino e ci siamo resi conto di quanto interesse ci sia da parte degli stranieri ma anche più semplicemente dei turisti italiani".
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