Torna a Marsala dopo il lungo restauro la nave romana ritrovata nel 1999
A conclusione degli
interventi di restauro e dei trattamenti conservativi, tornerà a Marsala
il relitto della nave romana, la più completa mai rinvenuta, scoperta
nel 1999 nel tratto di mare di Marausa, a soli 150 metri della riva e a
pochi metri di profondità.
La nave, l’8 novembre, giungerà nel museo del Baglio Anselmi dove già si trova la nave fenicia recuperata al largo delle Egadi e affondata nel 241 a.C. durante la più cruenta battaglia navale delle guerre puniche. L'annuncio del ritorno della nave di Marausa è stato dato dal sovrintendente del Mare Sebastiano Tusa che ne curò il recupero, in seguito alla segnalazione di due subacquei.
Intorno alla nave di epoca tardo romana, che trasportava derrate alimentari, dopo il naufragio, si formò casualmente un ambiente anaerobico tale da impedire il degrado del legno. La nave, smontata e sottoposta ad un processo di desalinizzazione in un laboratorio di Salerno, è stata poi stabilizzata con apposite sostanze.
L’operazione è stata finanziata con i proventi del gioco del Lotto. Dopo la riconsegna del materiale, la nave (lunga circa 25 metri, larga da 6 a 8 metri) sarà riassemblata. "La nave di Marausa - ha detto l'archeologo Tusa - contribuisce ad approfondire le conoscenze sulle intense relazioni commerciali tra la Sicilia e l'Africa settentrionale in epoca tardo romana e offre un quadro di integrazione economica soprattutto nell'ambito della produzione agricola".
La nave, l’8 novembre, giungerà nel museo del Baglio Anselmi dove già si trova la nave fenicia recuperata al largo delle Egadi e affondata nel 241 a.C. durante la più cruenta battaglia navale delle guerre puniche. L'annuncio del ritorno della nave di Marausa è stato dato dal sovrintendente del Mare Sebastiano Tusa che ne curò il recupero, in seguito alla segnalazione di due subacquei.
Intorno alla nave di epoca tardo romana, che trasportava derrate alimentari, dopo il naufragio, si formò casualmente un ambiente anaerobico tale da impedire il degrado del legno. La nave, smontata e sottoposta ad un processo di desalinizzazione in un laboratorio di Salerno, è stata poi stabilizzata con apposite sostanze.
L’operazione è stata finanziata con i proventi del gioco del Lotto. Dopo la riconsegna del materiale, la nave (lunga circa 25 metri, larga da 6 a 8 metri) sarà riassemblata. "La nave di Marausa - ha detto l'archeologo Tusa - contribuisce ad approfondire le conoscenze sulle intense relazioni commerciali tra la Sicilia e l'Africa settentrionale in epoca tardo romana e offre un quadro di integrazione economica soprattutto nell'ambito della produzione agricola".
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